Nel mese di luglio del 2011 è stato pubblicato il rapporto annuale INAIL 2010. Con la presente relazione di sintesi si vuole illustrare il relativo contenuto privilegiando un’analisi di lettura che consente di evidenziale le principali novità statistiche, strutturali e prospettiche che l’istituto, attraverso il corposo documento, ha voluto comunicare. Pertanto affinché si possa consentire una piena comprensione del documento in oggetto si ritiene utile strutturare questa pur sintetica relazione con quanto affermato dall’istituto riguardo all’ andamento degli infortuni e delle malattie professionali, al polo salute e sicurezza, ai programmi di prevenzione e incentivazione e, ancora, riguardo all’innovazione tecnologica e alle nuove frontiere per il reinserimento dei lavoratori disabili.
Il rapporto INAIL, fotografando la situazione al 30 aprile 2011, attesta una drastica riduzione degli infortuni sul lavoro nel 2010 (-15mila) rispetto al 2009 e che, per la prima volta dal dopoguerra, il numero dei morti sul lavoro è sceso sotto la soglia dei mille casi. Il calo nel 2010 è dovuto anche in parte agli effetti della difficile fase di congiuntura economica e occupazionale che ha colpito l’Italia e il mondo intero. L’analisi settoriale mostra che la riduzione degli infortuni si concentra prevalentemente in agricoltura (-4,8%) e nelle attività industriali (-4,7%), mentre nel settore dei servizi si riscontra, in controtendenza, un lieve aumento (+0,4%); con riferimento ai decessi nel 2010 si registra una diminuzione sensibile in tutti i settori: agricoltura (-10,2%), industria (-9,7%), e servizi (-3,0%). Dall’analisi geografica si evince che riguardo agli infortuni il calo ha interessato tutte le aree del Paese in maniera crescente ( dal -1,3% del Nord-Ovest al -1,6% del Nord-Est, passando dal -1,8% del Centro al -3,2% del Sud), i decessi sul lavoro, invece, hanno avuto un andamento contrario, infatti, si sono ridotti del 15% al Nord, del 9,5% al Centro e del 5,5% al Sud. Da lato delle malattie professionali lo scenario prospettato è ben diverso, infatti, è stato registrato un ulteriore incremento delle denunce del 22% rispetto al 2009 che già aveva rappresentato un anno record. A riguardo l’INAIL sostiene che la crescita esponenziale nell’ultimo biennio possa essere associata a varie motivazioni, che non riguardano il peggioramento della salubrità sui luoghi di lavoro, ma piuttosto a una più matura consapevolezza raggiunta dai lavoratori e dai datori di lavoro rispetto al fenomeno e le numerose iniziative di formazione/informazione intraprese dall’INAIL e altri operatori pubblici e privati del settore. Il rapporto evidenzia come nelle nuove tabelle delle malattie professionali trovano posto anche le malattie muscolo-scheletriche causate da sovraccarico biomeccanico che sono diventate negli ultimi anni anche in Italia la prima causa di malattie professionali e che ad oggi rappresentano il 60% delle denunce. In aumento si dimostrano anche le malattie da amianto, mentre sono ancora sottostimati i dati relativi ai tumori di origine professionale, data l’obiettiva difficoltà nel ritrovarne il nesso causale. L’istituto ammette che talvolta anche la precarietà delle condizioni di lavoro hanno portato ad innescare in alcuni lavoratori malesseri e disagi psicologici, fino a dar luogo, in alcuni casi, a vere e proprie malattie definite come “disturbi psichici da stress lavoro-correlato”, rispetto alle quali nel 2010 sono state presentate 500 denunce nonostante sia un fenomeno ampiamente sottostimato.
Ma, come afferma l’istituto, nella storia dell’INAIL il 2010 verrà ricordato soprattutto come un momento di evoluzione cruciale, che ha visto l’avvio e il consolidamento di un articolato processo di trasformazione che lo ha reso – e lo renderà ancora di più in futuro – un protagonista di importanza strategica per l’intero sistema
di welfare del Paese. Un protagonista, per molti aspetti, connotato da caratteri unici e originali anche nel più generale contesto europeo. Il 2010 è stato, infatti, l’anno della nascita del polo della salute e della sicurezza sul lavoro, risultato dell’incorporazione – prevista dalla legge n. 122/2010 – dell’istituto di previdenza per il settore marittimo (Ipsema) e dell’istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro (Ispesl) che garantisce la nascita di un soggetto unico in grado di correlare politiche volte alla riduzione degli incidenti sul lavoro e attinenti tutti gli ambiti interessati da questo fenomeno: assicurazione, prevenzione e, per quanto riguarda gli infortunati, cura, indennizzo, riabilitazione, reinserimento. E, ora, anche ricerca. L’effetto dell’incorporazione è particolarmente rilevante anche dal punto di vista del potenziamento e integrazione del patrimonio informativo che, in vista dell’istituzione del sistema informativo nazionale per la prevenzione di infortuni e malattie professionali (Sinp), ha dotato il Paese di uno strumento di conoscenza condiviso determinante per orientare le politiche e gli interventi prevenzionali.
Nel 2010, ponendo fine ad un metodologia di approccio frammentario, l’INAIL ha provveduto alla definizione di una politica della prevenzione organica e coordinata. Infatti, in stretto raccordo con le direzioni regionali sono state predisposte le “Linee guida centrali per la prevenzione” e in questo conteso rientra il progetto di uno specifico portale della prevenzione, online dal 2011, strumento che offre in maniera organica i servizi INAIL in materia di prevenzione e si rivolge in particolare alle amministrazioni e alle parti sociali coinvolte sui temi della sicurezza sul lavoro. Nell’ottica della prevenzione particolare significatività è riconosciuta alla formazione scolastica, nella consapevolezza che dotare dei giusti strumenti di conoscenza quelli che saranno i lavoratori di domani rappresenta una strategia formidabile per contrarre ulteriormente l’andamento del fenomeno infortunistico, e questa è stata la chiave del successo riscosso dalla prima edizione del progetto Silos (promosso in collaborazione con l’Anmil) che ha coinvolto centinaia di ragazzi degli istituti superiori nell’impegno di raccontare in modo straordinario e coinvolgente la sicurezza attraverso ogni forma comunicativa possibile. Gli interventi in ambito scolastico non si sono limitati solo alla promozione di attività di sensibilizzazione, ma l’INAIL è intervenuto anche nella concreta messa in sicurezza di strutture e edifici scolastici attraverso uno stanziamento di 70 milioni di euro. Dal lato delle imprese, invece, l’impegno prevenzionale è stato rispettato con la messa a puto di un sistema di incentivi che, entro il 2012, permetterà di destinare oltre 700 milioni di euro a favore di tutte le aziende (anche individuali) iscritte alla Camera di commercio che decidono di investire nella sicurezza dei propri lavoratori. E’ importante sottolineare che nel sistema di incentivi rientrano, anche, lo stanziamento di 60 milioni di euro destinati ad aziende di piccola e media dimensione che investono in sicurezza e una notevole riduzione del premio annuale da pagare all’INAIL per le imprese artigiane che si sono virtuosamente distinte in materia di sicurezza.
Nel rapporto 2010 l’INAIL dedica ambio spazio all’innovazione tecnologica e ai nuovi servizi, rimarcando di aver promosso in modo ancora più sensibile gli investimenti sulla tecnologia potenziando, in particolare, il canale on line nella volontà di puntare sulla modernizzazione e sul conseguente miglioramento qualitativo dei servizi come gli strumenti più idonei per venire in contro in modo più rapido ed efficace alle esigenze della clientela e, in parte, anche per colmare le non indifferenti restrizioni in termini di personale imposte alla pubblica amministrazione.
Riguardo alle nuove frontiere del reinserimento dei lavoratori disabili l’INAIL in occasione del Forum in disability management di Los Angeles ha lanciato la formula “investire sui lavoratori disabili conviene al Paese” che esprime con chiarezza quelle che sono le linee guida che l’istituto ha potenziato nel 2010 per quanto riguarda il reinserimento degli infortunati sul lavoro nella vita professionale e sociale. Linee guida che sia articolano su più versanti: da quello della riabilitazione e della ricerca protesica – con le soluzioni all’avanguardia allo studio nel Centro di Vigorso di Budrio – fino alle sinergie a tutto campo promosse in collaborazione con il Comitato paraolimpico italiano per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle tematiche della disabilità e dello sport come strumento di “ritorno” alla vita attiva. Elemento importane in questa
strategia è il Contact centre “Superabile” che integra call centre e portale on line ormai punto di rifermento imprescindibile per le persone disabili.
A conclusione del rapporto 2010 l’istituto citando le parole del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, secondo il quale “L’incolumità e la salute dei lavoratori costituiscono valori primari per la società e la loro tutela è interesse non solo del singolo, ma di tutta la collettività” introduce la definizione dell’ INAIL “di domani”. Per INAIL “di domani” deve essere inteso quell’istituto che crede con convinzione nelle proprie capacità per condurre la sfida all’abbattimento del fenomeno infortunistico, in collaborazione co gli altri soggette dello Stato, della società civile e ogni forza impegnata nel welfare, obiettivo che, fino a ieri, sembrava mera utopia e che oggi, invece, si profila lungo un orizzonte ormai percettibile e quasi a portata di mano. E, soprattutto, l’INAIL “di domani” deve essere un istituto che non può deludere il Paese e, in particolare, le giovani generazioni, ma dare loro la certezza di poter contare su quel diritto inalienabile alla sicurezza che deve accompagnare ogni donna e ogni uomo che si impegnano nella realizzazione di sé attraverso quello straordinario strumento di civiltà che è il lavoro.